Biografia

Emanuele Urso

(CLARINETTO/BATTERIA/LEADER)

Nato a Roma mostra già da piccolissimo grande attitudine alla musica. All’età di tre anni inizia a suonare la batteria completamente da autodidatta e all’età di cinque aggiunge il clarinetto, con cui si diploma brillantemente presso il conservatorio di musica Santa Cecilia di Roma.

Già da molto giovane partecipa a numerose jam session di jazz sia come batterista che come clarinettista a fianco di professionisti come Roberto Pregadio, Carlo Loffredo, Tony Scott, Franco Chiari, Carlo Pes, Oscar Valdambrini, Piero Umiliani, Romano Mussolini. Nel 1994 costituisce un proprio complesso con cui intraprende la carriera professionale. Tra le esibizioni di quell’anno ricordiamo quelle al Music Inn jazz club di Roma, alla trasmissione televisiva Unomattina dove rilascia anche un’intervista e al Festival Jazz di Fano.

Nel 1997 partecipa a due trasmissioni radiofoniche: “Jazz di ieri e di oggi” a cura di Adriano Mazzoletti e “Studio A” (Radio Vaticana).

Nel 2001 partecipa alla trasmissione televisiva “L’una italiana” (Raitre).

Nel 2002 forma un sestetto con il quale suona al Festival Internazionale del Jazz di Ascona (Svizzera) dove riscuote grande successo. In quell’occasione suona insieme ai maggiori esponenti internazionali del jazz tradizionale tra cui: Dan Barrett, Joe Ascione, Allan Vache, Leroy Jones; nel medesimo anno partecipa al festival di Umbria Jazz dove tiene un concerto in quartetto con Bucky Pizzarelli, Howard Alden e Frank Vignola.

Nel 2003 vince il “Premio Anselmo Mattei” nell’ambito della rassegna di concerti della città di San Salvatore Telesino (BN) come migliore Jazzista dell’anno.

Nel 2004 trionfa al Festival Internazionale del Jazz di Marciac dove raccoglie un vero e proprio primato di vendite discografiche: più di 400 copie del suo ultimo disco venduti; pertanto la stampa francese lo colloca tra i migliori gruppi del Festival. Prosegue poi in Italia partecipando al Sardegna Jazz Festival di Cagliari.

Nel 2005 viene invitato con il suo quintetto alla trasmissione televisiva “Meno siamo meglio stiamo” condotta da un suo grande estimatore: Renzo Arbore.

Nel Febbraio 2006 è ospite con la sua orchestra, sempre insieme ad Arbore, della trasmissione televisiva Matrix” (Canale 5). Nello stesso anno viene invitato a partecipare alla “Lunga Notte della Batteria” edizione 2006 che ripeterà nel 2009, manifestazione che ospita i migliori batteristi italiani.

È stato ospite per quattro anni (dal 2009 al 2013)  con la sua orchestra al grande evento dell’Indipendence Day presso la residenza romana dell’Ambasciatore degli Stati Uniti, ed è ospite in Inghilterra dal 2012 al 2015, dell’Hep Cats Holiday Swing Festivalaffermandosi come migliore orchestra in Europa di musica Swing.

Nell’anno 2012 ha  partecipato ai Festival del Jazz: “Note Sotto Le Stelle” Fermo (AN), “Festival del Jazz Tradizionale” Lanciano (PE), Anfiteatro Comunale Palmi (RC), Teatro Curci di Barletta (BA), Teatro Palamostre di Udine (UD).

Nel 2013 trionfa al grande Festival “Swing Crash”  sul lago di Como, prosegue al Festival Jazz di Muggia (TS), San Gallen (Svizzera), e vince nuovamente dopo 10 anni il “Premio Anselmo Mattei”, San Salvatore Telesino (BN), come migliore orchestra dell’anno. Sempre nel 2013 è invitato dal grande regista italiano Marco Risi a curare la musica del suo ultimo  film Cha Cha Cha”, distribuito da Rai Cinema e presentato con successo al trentaseiesimo World Film Festival di Montreal e al festival del cinema di Taormina.

Emanuele Urso e la sua orchestra appaiono nel trailer ufficiale e nella scena finale del film accanto all’attore Nino Frassica.

Nel 2014  viene invitato con la sua orchestra al Summer Jamboree” di Senigallia, festival dello swing di fama internazionale, riscuotendo un vero trionfo di pubblico e di vendite discografiche, inoltre replica a grande richiesta al Festival del Jazz di Muggia e al Festival “Note Sotto le Stelle” di Fermo (AN) e al “Roma Jazz Festival”.

Nello stesso anno è contattato dalla Japan Tobacco International (sigarette Camel e Winston) per presentare per l’Italia, in vari eventi di gala un nuovo progetto di sigaretta elettronica.

Nel 2016 trionfa al Festival dello Swing “Harlem” di Vilnius (Lituania).

Riceve nello stesso anno dalla figlia di Benny Goodman una donazione di arrangiamenti originali dell’orchestra del padre, Benny, scritti dalla penna di Fletcher Henderson, di Eddie Sauter, di Mel Powel e di Spud Murphy, ed Emanuele, seduta stante, fonda la sua Big Band con la quale ha subito successi nei festival di Villa Celimontana, di Monteroduni, di Policoro.

Partecipa con la sua Big Band al Festival di Villa Celimontana ogni estate fino al 2020.

Dal 2021 inizia a collaborare con l’Alexanderplatz di Roma e partecipa ai Festival di Montalcino, di Orbetello e al nascente Jazz & Image del Parco del Colosseo.

Ha inciso nella sua lunga e fulminante carriera ben nove dischi: Swing (1997), Runnin’ Wild (2000), The Kingdom of Swing (2003), Red Horse Boogie Woogie (2005), Swingology (2007), Remembering the Goodman Years (2008), Greatest Tunes (2012), Swings Again (2015) e Swing Empire (2018). Tutti tranne il primo, prodotti da una propria casa discografica: la Golden Lion Jazz Records.

Attualmente è dimostratore dell’Unione Fabbricanti Italiani Piatti (U.F.I.P.) e della casa produttrice internazionale di bacchette per batteria Vic Firth di Boston. Su di lui in qualitá di batterista sono apparsi importanti articoli su riviste e siti web specializzati come “Modern Drummer” (2006) e “Best Drummer”.

Ha formato di recente (2016) una Big Band di Swing che esegue il repertorio classico della Swing Era con arrangiamenti originali provenienti dall’orchestra di Benny Goodman di cui Emanuele è grande estimatore.

La famiglia Goodman ha donato personalmente ad Emanuele parte dell’archivio musicale visto che egli è oggi il maggior cultore e rappresentante al livello europeo per la musica Swing.

L’instancabile impegno, la ricerca della perfezione e la grande professionalità sono qualità che gli hanno permesso di conquistare il titolo oggi universalmente riconosciuto di “Re dello Swing” (vedi articolo pubblicato nel luglio 2000 da “il Giornale” e numerosi commenti di musicisti americani).

Prosegue ininterrottamente la sua attività alla guida del suo Sestetto e della sua Orchestra per i grandi e piccoli palchi, le feste private, gli show radiofonici e televisivi.